Il terremoto e lo tsunami del Giappone del 2011

Il terremoto del Tōhoku dell’11 marzo 2011, denominato anche Grande terremoto del Giappone orientale, è stato il sisma più potente mai registrato in Giappone e il quarto più potente al mondo dall’inizio delle registrazioni moderne nel 1900.

Il megasisma sottomarino, di magnitudo 9.1, è avvenuto a 29 km di profondità con epicentro nell’Oceano Pacifico, a 72 km a est della penisola di Oshika della regione di Tōhoku, ed è durato circa sei minuti.

Sulla terraferma, circa 100 km dall’epicentro, si è rilevato un valore di scuotimento sismico massimo (Intensità Mercalli Modificata), corrispondente al nono grado. L’accelerazione del suolo ha raggiunto picchi di 2,99 g.

Altre scosse si sono verificate nei giorni seguenti e molte parti della città di Tokyo sono rimaste temporaneamente senza fornitura di energia elettrica.


Danni a seguito del terremoto del Tōhoku, Giappone, 2011

Lo tsunami del Giappone del 2011

In seguito alle scosse del 2011 si è generato un violento tsunami. Le coste giapponesi più colpite dalle onde anomale (alte oltre 10 metri che hanno raggiunto una velocità di circa 750 km/h) sono state quella della prefettura di Iwate, dove si è registrata l’onda più alta, abbattutasi nelle vicinanze della città di Miyako, che ha raggiunto la straordinaria altezza di 40,5 metri, e quella della prefettura di Miyagi, che ha subito i maggiori danni, con automobili, edifici, navi e treni travolti dalle onde.

 

Danni provocati dallo tsunami del Tōhoku, Giappone, 2011

Misurazioni del livello medio del mare indicano che l’arrivo dell’onda tsunami ha impiegato almeno 72 ore per ridursi. Lo tsunami ha anche raggiunto il mare Mediterraneo, passando attraverso lo Stretto di Gibilterra. Le immagini da satellite hanno mostrato che la fatica, indotta da queste oscillazioni, sulla massa di ghiaccio  ha provocato la rottura della piattaforma di ghiaccio Sulzberger.

Danni a seguito del terremoto del Tōhoku, Giappone, 2011

Danni e vittime del terremoto del Tōhoku

Lo tsunami del Giappone dell’11 marzo 2011 è stato uno dei più catastrofici maremoti della storia dell’umanità. La gran parte delle vittime, più di 15.000, e dei danni è stata causata dallo tsunami. Ad oggi, il numero ufficiale è di 15 703 vittime, 5 314 feriti e 4 647 dispersi.

Nei primi momenti dopo il sisma si sono sviluppati incendi e danni a diverse strutture. L’antenna in cima alla Tokyo Tower ha subito un collasso strutturale risultando, sin dalle prime ore, vistosamente pendente. La rete ferroviaria giapponese Shinkansen ha bloccato tutti i treni ad alta velocità, mentre altri servizi ferroviari in varie parti del paese sono stati sospesi. 

Danni a seguito del terremoto del Tōhoku, Giappone, 2011

Lo tsunami causò il disastro della centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi, distruggendo i generatori di emergenza che alimentavano i sistemi di raffreddamento di tre dei reattori della centrale. Ciò causò un blackout elettrico e il blocco dei sistemi di raffreddamento nei primi tre reattori. Nei giorni successivi al disastro, in seguito al rilascio di radioattività nell’aria e alla contaminazione dei terreni circostanti, le autorità ordinarono l’evacuazione dei residenti entro un raggio di 20 chilometri.

Danni alla centrale di Fukushima, Giappone, 2011

Nella città di Sendai lo tsunami ha allagato l’aeroporto. La fornitura d’acqua si è interrotta in almeno 1,4 milioni di case e circa 3 milioni di persone sarebbero rimaste senza elettricità. A ciò si è aggiunta la penuria di beni di prima necessità come cibo, acqua e carburante in diverse città giapponesi.

Danni a seguito del terremoto del Tōhoku, Giappone, 2011

Alcuni paesi dell’Oceano pacifico hanno subito danni minori ma diffusi. Lo tsunami infatti è stato osservato in tutto l’Oceano Pacifico come a Coquimbo, in Cile, dove si sono avvistate onde di oltre due metri, o a Crescent City in California, dove si sono registrati run-up di oltre due metri e mezzo. Anche in Russia, Sud America, Hawaii e Stati Uniti sono stati osservati run-up fino a 2 metri.

Il Giappone, in seguito al tragico evento, ha ricevuto assistenza e aiuti da tutto il mondo. Secondo l’Onu, 45 stati si sono offerti di inviare squadre di ricerca e salvataggio e moltissimi sono stati i Paesi che hanno inviato aiuti economici per sostenere la popolazione colpita.

Danni a seguito del terremoto del Tōhoku, Giappone, 2011

 

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