Scala Richter. Chi era il sismologo a cui deve il suo nome

Charles Francis Richter (Hamilton, 26 aprile 1900 – Pasadena, 30 settembre 1985) fu un fisico e sismologo statunitense che elaborò la prima scala di magnitudo dei terremoti, un metodo scientifico per misurare i sismi basandosi sulla “magnitudo”, e cioè sull’energia sprigionata durante l’evento sismico.

Chi era il sismologo Charles Francis Richter?

Charles Francis Richter nacque a Hamilton il 26 aprile 1900 e grazie al suo importantissimo contributo, viene oggi ricordato come uno dei sismologi più famosi al mondo.

Richter cominciò a lavorare al Carnegie Institute nel 1927, dove ebbe inizio la collaborazione con Beno Gutenberg. Insieme, Richter e Gutenberg, concepirono la scala che avrebbe soddisfatto la necessità di un sistema di misurazione della forza dei terremoti, la scala Richter, basata sulla misurazione quantitativa degli spostamenti prodotti sulla terra dalle onde sismiche. I due, inoltre, progettarono un sismografo che misurava questi spostamenti e svilupparono una scala logaritmica per misurarne l’intensità. L’ avversione di Gutenberg alle interviste fece sì che il suo nome fosse lasciato fuori dalla scala. La pubblicazione della scala fu proposta nel 1935 e successivamente molti sismologi la adottarono rapidamente per misurare l’intensità dei terremoti.

Nel 1952 Richter divenne professore a tempo pieno al California Institute of Technology e nel 1958 pubblicò Elementary Seismology, basato sui suoi appunti d’insegnamento.

Tra il 1959 e il 1960 si trasferì in Giappone come ricercatore in un programma Fulbright. In tale periodo si interessò all’ingegneria sismica attraverso lo sviluppo di un codice di costruzione per le aree a rischio sismico. Negli anni ’60 il sismologo si impegnò nel condurre campagne di sensibilizzazione in ambito di prevenzione sismica nella città di Los Angeles; infatti, dopo il terremoto di San Fernando nel 1971, la città encomiò gli avvertimenti dati da Richter, in quanto furono importanti per evitare molte morti.

 

La scala Richter

A differenza della scala Mercalli, che misura l’intensità basandosi sui danni ai manufatti e sulla percezione umana soggettiva del fenomeno sismico, la scala Richter tende a misurare l’energia che il terremoto sprigiona. Inoltre, mentre la scala Mercalli è applicabile da chiunque in base alla visualizzazione degli effetti del sisma, la scala Richter può essere applicata in particolari osservatori utilizzando appositi strumenti definiti “sismografi”. La scala Richter non ha suddivisioni in gradi discreti, così come non presenta limiti inferiori o superiori. Essa indica l’energia in scala logaritmica e pone lo zero della scala all’equivalente di un’energia di 100.000 joule. Il nome “magnitudo” per questa misurazione deriva dall’infantile interessamento di Richter verso l’astronomia; difatti gli astronomi misurano l’intensità delle stelle attraverso la magnitudine. La scala Richter consente di valutare quantitativamente ogni terremoto, anche quelli che non danno effetti direttamente visibili, poiché avvengono in zone impervie o sul fondo degli oceani.

 

 

Fonti:

Fonte 1                             Fonte 2

 

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