Il terremoto della Basilicata del 1857

Il terremoto del 16 dicembre 1857 colpì il Regno delle Due Sicilie, in particolare l’attuale regione della Basilicata e parte della Campania con una magnitudo di 7.1. Un evento catastrofico che arrecò gravi danni al paesaggio, distinguibile per tre peculiarità: fu uno dei terremoti più distruttivi della storia sismica italiana degli ultimi 25 secoli, fu il primo sisma al mondo documentato fotograficamente e il primo per cui la scienza dei terremoti fu definita come sismologia.

Il terremoto della Basilicata del 1857

Il 16 dicembre 1857, alle ore 20:15, 20:18 e 21:15, tre violentissime scosse di terremoto con epicentro Montemurro e una magnitudo di 7.1 colpirono il territorio del Regno delle Due Sicilie devastando una vasta area della Basilicata e parte della Campania. Le zone interessate maggiormente furono difatti l’attuale provincia di Potenza e la zona centro-orientale di Salerno.

Poiché considerato come il terzo terremoto più grande e più dannoso storicamente osservato in Europa e uno dei terremoti più distruttivi della storia sismica italiana degli ultimi 25 secoli, si decise l’invio di una spedizione scientifica da parte della Royal Society of London. Lo scopo della spedizione, guidata dall’ingegnere e sismologo Robert Mallet, era quello di studiare gli effetti del terremoto per migliorare lo stato delle conoscenze di sismologia. Fu proprio in questa occasione infatti che la scienza dei terremoti fu chiamata per la prima volta con il nome di sismologia.

Terremoto Basilicata, 1857

Quali furono gli effetti e i danni provocati dal sisma?

Più di 180 località, comprese in un’area di oltre 20.000 km2, subirono danni gravissimi al patrimonio edilizio, tanto da rendere inagibili gran parte delle case. Entro quest’area, più di 30 centri subirono danni disastrosi: interi paesi e villaggi furono rasi al suolo. I danni più gravi furono risentiti nelle zone montuose, in particolare nell’alta Val d’Agri.

Negli attuali comuni di Montemurro, Grumento Nova (allora Saponara), Viggiano, Tito, Marsico Nuovo e Polla si ebbe il maggior numero di vittime. Complessivamente vi furono 3.313 case crollate e 2.786 divennero pericolanti e inabitabili. Secondo le stime ufficiali le vittime furono 10.939, di cui 9.732 nelle province lucane (il 2.6% della popolazione) e 1.207 nella provincia di Salerno. Stime non ufficiali, ma più realistiche, portano a 19.000 il numero totale di vittime.

Interessante notare come le province distrutte nel 1857 furono poi le stesse, con l’aggiunta dell’Irpinia, colpite dal sisma del 23 novembre 1980. La proporzione tra i due eventi evidenzia il verificarsi di un progresso contro il terremoto in materia di prevenzione sismica: nel primo evento sismico i morti furono 10.939, nel 1980 invece furono 2914.

Cosa raccontano le cronache storiche a proposito del terremoto del 1857?

Le prime notizie sul terremoto sono contenute in una lettera al Giornale del Regno delle Due Sicilie del direttore dell’Osservatorio Astronomico di Napoli Leopoldo del Re, pubblicata il 17 dicembre, nella quale si diceva che alle ore 20:15 e due minuti dopo si erano sentite due forti scosse di terremoto.

Il sisma del 1857 fu il primo terremoto della storia ad essere foto documentato. Fu la prima volta che, aggregato alla spedizione dello scienziato irlandese Robert Mallet, ci fu un professionista dell’immagine, Alphonse Bernoud, corrispondente francese dell’Illustration, fotografo dei Savoia e dei Borbone. Bernoud realizzò il primo reportage di un terremoto nella storia: 136 scatti sui luoghi dei crolli che furono poi messe in vendita dal fotografo per destinare parte del ricavato alle popolazioni colpite dal terremoto. Documenti storici unici, una rappresentazione visiva dei danni di una realtà dove arrivare non era facile. Le foto furono pubblicate su L’Illustration e poi nel libro “Viaggio” di Mallet. I documenti vennero consegnati come materia di studio al sismologo nella Biblioteca londinese della Royal Society.

Terremoto Basilicata 1857

Un triste primato quello delle Due Sicilie del 1857: il primo terremoto raccontato anche per immagini oltre alle memorie e ai libri di testimoni che lo descrissero.

Fonti:
Fonte 1             Fonte 2             Fonte 3

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