Il terremoto del 1570 Ferrara e la casa antisismica di Ligorio
Nel 1570 la città di Ferrara fu colpita da terribili scosse di terremoto. Il 40% delle abitazioni, degli edifici pubblici e delle chiese rimase danneggiato. In questo clima di devastazione, l’architetto Pirro Ligorio progettò la prima casa antisismica.
Nel Libro, o Trattato de’ diversi terremoti Ligorio si pose queste domande:
perché le case cadono con i terremoti? Perché non ci si difende?
L’architetto, infatti, era convinto che i terremoti non fossero forze oscure e ineluttabili, e scrisse: come i terremoti accadono, dove e quali danni fanno è pertinenza della razionalità umana, perché … difendersi dai terremoti è un dovere dell’intelletto umano. Con una straordinaria lungimiranza, quindi, intitolò l’ultima parte del suo trattato: Rimedi contra terremoti per la sicurezza degli edifici.
Ligorio disegnò una casa che non aveva precedenti nella cultura occidentale. La sua idea si basava sulla convinzione che gli edifici potessero resistere non solo ai carichi verticali, ma anche alle forze trasversali inferte dai terremoti. Gli studi dell’architetto anticiparono di ben due secoli la gaiola portoghese: la casa antisismica ideata dopo il terremoto di Lisbona del 1755 e considerata erroneamente da molti come il primo edificio antisismico.
Com’era l’edificio antisismico di Ligorio?
Ligorio disegna nel 1570 la prima casa antisismica, in pianta e in prospetto: una casa costruita con pietre e mattoni, articolata in sei vani (cinque dei quali rafforzati agli angoli) caratterizzata all’esterno da poderosi rinforzi angolari e da doppie arcate di mattoni con chiave di volta lapidea a protezione delle aperture sottostanti (da notare anche, sopra le finestre, l’ulteriore doppia protezione di una archeggiatura molto ribassata di mattoni e di un architrave di mattoni con concio lapideo centrale).
Appare incredibile come tutta questa vicenda sia stata rimossa, fino a far classificare a basso rischio sismico il ferrarese; è da questa sottovalutazione, infatti, che discende l’insufficiente prevenzione sismica in quest’area. Se non avessimo perso la memoria per secoli, avremmo ridotto crolli e perdite umane anche in tempi più recenti.