Uno dei sismi più forti al mondo: il terremoto di Arica del 1868 fu un megasisma che colpì il 13 agosto 1868 la città di Arica, allora parte del Perù ed attualmente in Cile, con una magnitudo di 9.0 della scala Richter.
Il terremoto del 1868 fu uno dei più violenti mai avvenuti in Cile, territorio ad alta sismicità, e certamente il più forte dell’Ottocento: per la faglia origine fu stimata una rottura lunga almeno 600 km, per una larghezza di circa 150 km.
Secondo testimonianze storiche l’evento sismico durò qualche minuto. Il sisma venne avvertito lungo tremila chilometri di costa, da Lima a Valdivia ed in gran parte dell’attuale Bolivia, e fu causa di un potente tsunami.
Terremoto di Arica, Cile e Perù, 1868
Lo tsunami del 1868
L’epicentro della scossa principale del terremoto di Arica fu localizzato in mare, in prossimità della “fossa Perù-Cile” e diede origine a uno tsunami transoceanico con onde alte tra 12 e 16 metri che colpì America, Asia e Oceania. Il potente maremoto fu causato dalla subduzione della placca di Nazca sotto alla placca sudamericana e venne registrato anche alle Hawaii, in Giappone, Australia e Nuova Zelanda.
Dopo circa mezz’ora dalla scossa principale, ad Arica il mare cominciò ad avanzare, in maniera graduale ed intensa, sommergendo il porto. Poi si ritirò per ritornare ripetutamente, con onde tra 15-16 metri di altezza.
Quali furono gli effetti e i danni provocati dal sisma di Arica del 1868?
Il terremoto di Arica del 1868 causò la quasi completa distruzione della parte meridionale del Perù, includendo le cittadine di Arica, Tacna, Moquegua, Mollendo, Ilo, Iquique, Torata e Arequipa, provocando in totale circa 25.000 vittime.
Effetti e danni del terremoto di Arica del 1868
Tutto fu travolto: abitazioni, infrastrutture, vagoni ferroviari e navi che furono trascinate via, alcune sugli scogli, altre fino sulla terraferma, depositate dalle onde senza subire danni particolari. È il caso della Wateree, una goletta statunitense, il cui relitto arrugginito è oggi ancora visibile nella stessa posizione in cui è stato lasciato dal mare 145 anni fa.
Il maremoto causò danni anche alle Hawaii, spazzando via un ponte lungo il fiume Waiohi. In Nuova Zelanda, si verificò un danno rilevante sulle Isole Chatham e in un villaggio Maori della Penisola di Banks due case furono distrutte e diverse barche furono danneggiate.
I danni furono ingentissimi, le vittime, sia pur difficili da valutare esattamente, quantificabili in diverse migliaia. La zona di confine tra Cile e Perù fu totalmente annichilita.
Oltre ad Arica, in Cile è Iquique la città più colpita dallo tsunami: dopo il consueto ritiro del mare, anche qui onde alte una dozzina di metri sommersero la zona del porto e gli edifici in prossimità della spiaggia, causando circa 150 morti. Anche la città portuale di Pisco fu rasa al suolo.