COME è NATO IL SISMOGRAFO?
il sismografo è uno strumento che ha una storia molto antica e ha subìto diverse trasformazioni nel corso del tempo per arrivare ad essere lo strumento che conosciamo oggi. Il primo inventore di uno strumento che potesse registrare i terremoti fu Zhang Heng, che realizzò un dispositivo meccanico straordinario che poteva rilevare i sismi: il sismoscopio.
CHI HA INVENTATO IL PRIMO SISMOGRAFO?
Il primo tentativo di registrare e misurare le scosse sismiche risale al 132 d.C., circa 1700 anni prima dell’invenzione del primo sismografo europeo. Si tratta dell’invenzione del sismoscopio dello scienziato cinese Zhang Heng ed il suo funzionamento era molto ingegnoso. Un’elegante anfora conteneva un pendolo che in presenza di una scossa sismica iniziava ad oscillare. Oscillando, il pendolo spostava delle levette collocate tutte intorno sulle pareti dell’anfora. Tali levette aprivano la bocca di un drago che conteneva una pallina. All’apertura della bocca del drago, la pallina cadeva in un recipiente sottostante emettendo un rumore metallico. L’anfora era dotata di otto dragoni disposti tutt’intorno. A seconda delle palline che cadevano si poteva rilevare la direzione del sisma.
Il primo vero e proprio sismografo però fu inventato nel 1751 da Padre Andrea Bina, padre benedettino di Perugia. Si trattava di un sismografo a pendolo: un pesante masso attaccato al soffitto per mezzo di una fune, libero di oscillare che aveva all’estremità uno stilo la cui punta sprofondava in una vaschetta contenente della sabbia. Il sismografo di padre Bina era in grado di registrare le caratteristiche di un sisma grazie ai solchi lasciati nella sabbia.
COME è NATO IL SISMOGRAFO MODERNO?
Nel corso dei secoli, scienziati di tutto il mondo lavorarono per perfezionare lo strumento. Si ebbero sismografi analogici ed elettromagnetici.
Fu negli anni ’90, con l’avvento delle moderne tecnologie, che il sismografo subì una vera rivoluzione. L’introduzione dell’elettronica e dei computer permise infatti di registrare e analizzare i dati in modo più rapido ed efficiente, fornendo agli scienziati informazioni vitali per comprendere e studiare i terremoti.
Oggi, il sismografo è uno strumento fondamentale per la sicurezza e la protezione delle persone. Gli scienziati possono monitorare costantemente l’attività sismica in tutto il mondo, fornendo avvertimenti tempestivi e aiutando a salvare vite umane.
Attualmente la principale stazione di rilevamento dei sismi in Italia è situata nell’Istituto dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), fondato nel 1999, dove arrivano le rilevazioni di tutte le principali stazioni d’Italia.